Decine di cartelli antidannunziani sono stati piazzati questa notte nelle vie e nelle principali entrate di Ronchi: “Via D’Annunzio dalla nostra città”, “Ronchi città dei partigiani”, “Ronchi dei Partigiani”. Questi i messaggi lanciati dai soliti ignoti, che hanno celebrato a loro modo la partenza di Gabriele D’Annunzio alla volta di Fiume. Una azione che si potrebbe definire ironicamente dannunziana, messa in atto più o meno nelle stesse ore in cui lui, con i suoi arditi, si mosse alla volta di del capoluogo quarnerino.
Una contrapposizione sulla figura di D’Annunzio che Ronchi non è nuova. La città si è sempre divisa sulla gesta del poeta. Anni fa nacque anche l’iniziativa per sostituire il riferimento ai legionari con quello ai partigiani. Nel 1925, infatti Ronchi di Monfalcone diventò Ronchi dei Legionari per ricordare il luogo da cui partì l'impresa. La scelta di Ronchi, come base di partenza per l’impresa, però, è stata frutto del caso e nella cittadina sembrano più guardare più con distacco che con entusiasmo alle celebrazioni che si ripetono ogni anno. Anche oggi ce ne saranno in programma due. La prima per ricordare il poeta soldato e i suoi legionari, la seconda per contestare il dannunzianesimo, il fiumanesimo e quello che rappresentano, ma anche per ricordare, proprio oggi, che Ronchi diede un contributo non indifferente alla Resistenza.
Stefano Lusa