Alla fine il candidato del centro destra per la presidenza del Friuli Venezia Giulia sarà Renzo Tondo, ma la decisione, confermata dopo giornate di trattative intense e contraddittorie e con un colpo di scena finale, rivela tutte le tensioni interne al centro destra anche a livello nazionale.
La candidatura di Renzo Tondo, già presidente della regione dal 2001 al 2003 e dal 2008 al 2013, e appena eletto alla Camera nel collegio uninominale di Trieste, era giunta quasi a sorpresa dopo una serie di candidati di Forza Italia lanciati e immediatamente bruciati, in un braccio di ferro con la Lega nord che invece puntava a candidare il capogruppo alla Camera uscente Massimiliano Fedriga.
Il partito di Silvio Berlusconi aveva annunciato l'accordo sul nome di Tondo, poche ore dopo un comunicato di Fedriga che invece si dichiarava pronto ad accettare la candidatura: la nota era stata diramata senza l'assenso di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma in tarda serata, dopo la reazione negativa di Fratelli d'Italia, anche la segreteria nazionale della Lega ha capitolato, confermando la candidatura dell'esponente di Autonomia Responsabile, gruppo regionale vicino a Noi con l'Italia di Raffaele Fitto.
"Sono orgoglioso e sereno", ha detto Tondo, che fra l'altro in caso di elezione lascerà il seggio alla Camera determinando nuove elezioni suppletive per il collegio di Trieste. "Ha prevalso il senso di responsabilità - ha aggiunto -: sul piano delle scelte personali avrei preferito stare a Roma ma, per come si stavano mettendo le cose nel centrodestra, ho accettato la candidatura".
Per Tondo si tratta di una rivincita dopo la sconfitta subita da Debora Serracchiani nel 2013, ma le difficoltà nell'individuare un candidato, a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste, s'inseriscono in un quadro nazionale che oppone Forza Italia alla Lega nord, con il timore del partito del Cavaliere di essere messo sempre più in ombra dalla Lega, e le tentazioni di Matteo Salvini di chiudere un accordo con i 5 stelle per le presidenze delle Camere e magari anche sul governo. Da qui la scelta di Tondo, che non appartiene a nessuno dei due contendenti e rappresenterebbe una figura di garanzia ed esperienza, in una sfida che molti, visti i risultati delle recenti politiche in regione, danno già per scontata.
L'epilogo della candidatura del centro destra rischia quindi di alimentare le tensioni nella coalizione anche a livello nazionale, e ha già aperto uno scontro anche in Forza Italia in regione, a causa della mancata candidatura di un esponente del partito azzurro.