Metod Pirih rappresenta sicuramente uno dei vescovi più popolari tra i fedeli capodistriani, che oggi ne piangono la scomparsa. Tra questi anche Ondina Gregorich, una dei credenti della diocesi capodistriana, impegnata da anni nella catechesi dei giovani in lingua italiana.
"Metod Pirih è stato il secondo vescovo di Capodistria da quando la diocesi è nata", ha ricordato la Gregorich ai nostri microfoni, "per prima cosa devo dire che ha sempre parlato italiano, partecipando spesso alle messe che si tengono alla chiesetta di Semedella particolarmente cara a noi capodistriani. Ha sempre rispettato le grandi feste e fatto le prediche anche nella nostra lingua".
Una caratteristica non comune tra i sacerdoti sloveni che ha lasciato un buon ricordo tra i fedeli di lingua italiana, come la Gregorich, che ha voluto però sottolineare le qualità umane che lo contraddistinguevano: "Io lo ricordo con piacere perché è addirittura stato presente al funerale di mia mamma e non si tratta sicuramente di una cosa comune per un vescovo andare al funerale diciamo di una persona normale. Era benvoluto perché era alla mano, usciva tra la gente, salutava e chiacchierava con tutti".
"Per quanto riguarda i rapporti con i suoi sacerdoti non posso dire niente", conclude, "a qualcuno piaceva a qualcuno no, come d'altronde capita a tutti i capi, ma penso che si possa dire con una certa sicurezza che Pirih è stato un vescovo degno di questo nome".
Barbara Costamagna