Foto: BoBo
Foto: BoBo

A mezzogiorno in punto le campane a Capodistria hanno suonato a festa per annunciare la nomina del nuovo vescovo. Proprio in quel momento il nunzio apostolico Jean-Marie Speich è entrato nel Duomo della città, dove c’era ad attenderlo un gruppo di prelati. Ad accompagnarlo Peter Štumpf, vescovo di Murska Sobota. A quel punto è arrivato l’annuncio che Papa Francesco lo aveva messo alla guida della diocesi di Capodistria. Andrà a sostituire l’attuale metropolita Juri Bizjak, che già due anni fa aveva compiuto 75 anni ed aveva pertanto rassegnato le sue dimissioni. Sino all’insediamento ufficiale, comunque, Bizjak resta in carica. Guidava della diocesi dal 2012.

Štumpf, 62 anni, originario di Murska Sobota è stato nominato vescovo della sua città nel 2009. Salesiano ha passato anche un periodo a Torino e chi lo conosce assicura che parla anche l’italiano. Immediate le congratulazioni del presidente della conferenza episcopale slovena, il vescovo Andrej Saje. Nella sua missiva gli ha augurato di rafforzare la comunità cristiana e di sviluppare "buoni rapporti tra le varie religioni e culture che già da secoli caratterizzano e vivono sul territorio dell’attuale diocesi di Capodistria”. Štumpf era salito alla ribalta della cronaca nel 2014 quando nel bel mezzo della crisi migratoria aveva parlato dei pericoli dell’islamizzazione dell’Europa, dell’impreparazione dello stato nell’affrontare la questione e della carità che avrebbe potuto portare all’autodistruzione. Ne nacque una lunga polemica i cui echi continuano a sentirsi ancor oggi.

Stefano Lusa