Un gruppo di volontari, che monitora la famiglia di cigni giorno e notte da quando la femmina ha deposto le uova, si è imbattuto più di una volta in visitatori notturni sospetti della peggior specie, quella umana. La volontà è quella di salvaguardare la famiglia di cigni e impedire che vengano rubati i pulcini. Lo scorso anno è successo nella notte tra il due e il tre maggio, appena due giorni dopo la schiusa delle uova ed è probabile che i pulcini di cigno non ce l’abbiano fatta a sopravvivere senza le cure dei genitori che per un mese intero si sono alternati nella cova. Quest’anno la famiglia conta 10 membri, oltre ai genitori soprannominati Gigi e Čupko, ci sono otto cignetti che sguazzano in acqua, visto che sono in grado di nuotare già da piccoli, nonostante i genitori mantengano un atteggiamento estremamente protettivo fino ai 4-5 mesi di vita. Il gruppo di volontari che si è preso la briga a fare da guardia del corpo alla famiglia di cigni conta qualche decina di attivisti che fanno turni di qualche ora, in primis per proteggere gli animali dai possibili predatori, come volpi, corvi e altri rapaci. Purtroppo si occupano anche di prevenire che i piccoli vengano strappati ai genitori per essere venduti sul mercato nero, visto che il cigno è una specie protetta, come lo è il loro habitat ideale costituito da zone umide con acque basse e calme, tutelato a livello internazionale dalla Convenzione di Ramsar. Si spera che l’impegno e la dedizione dei bodyguard volontari aiuti a far sì che i grandi uccelli acquatici, animali eleganti dal portamento regale, raggiungano l’età adulta e compiano almeno i 35 anni di vita media della specie.
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