Un nuovo rinvio sulla decisione definitiva a proposito del destino futuro del Gruppo Uljanik. Questa volta la data cruciale è quella di venerdi prossimo 15 marzo quando il governo croato sceglierà una tra le due possibili alternative: la ristrutturazione oppure il fallimento con conseguente liquidazione. Questa la conclusione emersa dopo la lunga riunione a Zagabria tra il ministro dell’economia Darko Horvat, la direzione della compagnia con in testa Emil Bulić, i rappresentanti sindacali e il partner strategico Tomislav Debeljak. Come dichiarato ai giornalisti dallo stesso Horvat, l’opzione più gradita dalle parti in causa è quella della ristrutturazione per la quale però sarà necessario procedere al finanziamento cosiddetto transitorio, con cui versare gli stipendi arretrati e acquistare il materiale necessario alla ripresa della produzione. "Per questo finanziamento - così Horvat - si potrebbe ricorrere a un credito che non andrebbe a gravare sulle finanze dello stato, senza dimenticare il disavanzo di circa 1,1 miliardi di euro che il gruppo Uljanik ha accumulato negli scorsi 15 anni. Rispondendo alle domande dei giornalisti Horvat ha spiegato che l’eventuale fallimento verrebbe a costare allo stato 800 - 900 milioni di euro e la ristrutturaziuone, tra 860 milioni e un miliardo e 100 milioni.
Valmer Cusma
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