Dal Comune di Capodistria hanno fatto sapere che, al termine del dibattito, i consiglieri comunali hanno preso atto con preoccupazione che in caso di un eventuale inquinamento delle falde acquifere del Risano, lo Stato non è in grado di assicurare ai cittadini il diritto costituzionale all'acqua potabile. Pertanto, sottolineano, le autorità competenti hanno l'obbligo di individuare e attuare tutte le misure necessarie ad impedire l'inquinamento dell'unica fonte d'acqua che garantisce l'approvvigionamento idrico in questa parte della Slovenia. La riunione è stata indetta a causa della minaccia ambientale presentatasi a seguito dell'incidente ferroviario avvenuto qualche settimana fa a Dol presso Hrastovlje che ha comportato un'abbondante fuoriuscita di kerosene. Con la terza delibera, i sindaci dei comuni costieri sono stati incaricati di intensificare i loro sforzi per arrivare ad una soluzione rapida del problema. Sono stati loro concessi pieni poteri nel gestire le procedure che permettano di preservare le falde acquifere del Risano. Al contempo i consiglieri hanno chiesto alle istituzioni competenti di rafforzare il controllo in merito allo stato attuale dell'infrastruttura ferroviaria e stradale e garantire il trasporto, in totale sicurezza, di sostanze pericolose nell'area di tutela dell'acqua potabile. I rappresentati dei quattro comuni hanno inoltre assicurato sostegno allo Stato in relazione alle attività necessarie per la costruzione della seconda tratta Capodistria-Divaccia. Alla riunione ha preso parte il ministro dell'Ambiente Simon Zajc, secondo cui la priorità rimane garantire una fonte idrica supplementare. In passato sono state esaminate fonti alternative, ma la questione dev'essere riesaminata, ha sottolineato il ministro. Già la prossima settimana è prevista una nuova riunione con i sindaci dei comuni costieri per discutere i successivi passi da compiere.
Maja Novak