La Stazione di Biologia Marina di Pirano, fondata nel 1969, è un importante punto di riferimento per le ricerche sul mare e i suoi organismi. È l'unica struttura di questo tipo in Slovenia, nonché l'unica sezione distaccata dell'Istituto Nazionale di Biologia (NIB). I biologi marini lavorano intensamente per comprendere la salute dei mari, che un tempo si riteneva fossero una fonte inesauribile di cibo e capaci di rigenerarsi da soli. Tuttavia, il loro sfruttamento ha dimostrato che meritano rispetto e attenzione. I 35 operatori dell'istituto di Pirano, tra cui 25 ricercatori, presentano il loro lavoro ogni anno durante la tradizionale Giornata delle Porte Aperte, organizzata dalla Stazione di Biologia Marina di Pirano. Questo evento si tiene da oltre 30 anni e coincide con la Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra l'8 giugno. Sul valore e l'importanza dell'iniziativa, abbiamo ha parlato con la ricercatrice Valentina Pitacco. "Queste giornate di porte aperte sono molto importanti perché ci permettono di far conoscere il nostro lavoro a un pubblico più vasto. In queste occasioni ci visitano i nostri studenti, ma anche semplici cittadini che vengono a fare un giro, a vedere l'istituto e a scoprire di cosa ci occupiamo". Fondata 55 anni fa, la Stazione di Biologia Marina di Pirano è attiva in numerosi progetti di monitoraggio e salvaguardia di habitat e specie. Partecipa inoltre a progetti di ampio respiro, come i progetti Interreg Italia-Slovenia, continua Valentina Pitacco: "Sì, i ricercatori dell'Istituto sono impegnati in vari progetti. Nel mio caso, mi occupo di biodiversità, in particolare di macroinvertebrati. Al momento, stiamo lavorando su diversi progetti Interreg e anche su un progetto Life, sempre in collaborazione con l'Italia. Ci occupiamo del ripristino e del monitoraggio di habitat in pericolo, come le foreste di macroalghe e la Pinna nobilis, una specie estremamente a rischio di estinzione che stiamo studiando attualmente". Qual è lo stato del Mare Adriatico nord-orientale e delle specie che lo popolano, minacciate ultimamente dall'inquinamento e dalle specie aliene? Pitacco: "Lo stato del mare è in continuo mutamento e per questo è importante continuare a monitorarlo. Purtroppo, al momento, uno dei problemi principali è legato ai cambiamenti climatici. Abbiamo assistito sempre più spesso a ondate di calore. Proprio recentemente, questo autunno, abbiamo avuto temperature estremamente elevate, il che è un problema perché stressa molto gli organismi, soprattutto alcune specie che prediligono acque fredde e che trovano qui l'unica zona del Mediterraneo dove potersi rifugiare. Queste specie sono estremamente a rischio con l'innalzamento delle temperature". Sono minacciate anche dalle acque di zavorra oltre che dall'arrivo di specie aliene. "Sì, esatto, questo è un altro problema, e i problemi sono spesso correlati. Infatti, la presenza di queste specie alloctone è favorita anche dalle alte temperature. Specie che arrivavano, ma non riuscivano a trovare il loro habitat tempo fa, ora si stanno diffondendo sempre di più". Dobbiamo preoccuparci? Ancora la ricercatrice Pitacco: "Le temperature sono alte e continueremo a monitorarle. Il problema non è tanto la temperatura estiva attuale, quanto cosa avremo in autunno. Gli animali saranno stressati dalle temperature estive e, se avremo un'estate prolungata come l'anno scorso, il periodo critico sarà proprio l'autunno. Staremo a vedere".
Corrado Cimador