Immagine d'archivio di Pola. Foto: Pula Film Festival
Immagine d'archivio di Pola. Foto: Pula Film Festival

"Abbiamo atteso a lungo l'inclusione del Cimitero della Marina nel Registro dei beni culturali della Repubblica di Croazia e finalmente l'ambito riconoscimento è arrivato." Lo ha dichiarato alla stampa Darko Bijelić, direttore della società municipalizzata di onoranze funebri Monte Ghiro che gestisce le aree cimiteriali a Pola. "Ora il cimitero", aggiunge, "viene a trovarsi in compagnia di altri beni culturali in città come la Palazzina municipale, il Tempio di Augusto, l'Albergo Riviera, il Bagno di Stoia, ovviamente l'Arena e altri. E ogni intervento che lo riguarda", conclude Bijelić, "dovrà essere autorizzato e sottoposto a controllo da parte dell'apposito ufficio di Conservazione". Al camposanto, da decenni in disuso, sono sepolte numerose vittime della Prima guerra mondiale, in primo luogo soldati e ufficiali della Monarchia austro-ungarica tra cui 12 ammiragli. Qui hanno trovato eterno riposo anche le vittime dell'affondamento della corazzata militare della Marina austro-ungarica "Viribus Unitis" avvenuto nel 1918 nel porto di Pola. Ebbene del camposanto, si prende cura proprio Darko Bijelic. Per questo suo impegno ha voluto premiarlo la Croce Nera austriaca che effettua periodiche visite nei cimiteri e nei sacrari militari che contengono le spoglie di soldati austriaci sia in patria che all'estero. Il cimitero venne fondato nel 1862 quando l'allora Ministero della marina acquistò 4.000 metri quadrati di terreno per la sepoltura dei morti.

Foto: Pula Film Festival
Foto: Pula Film Festival

Poi nell'arco di un decennio la sua superficie venne estesa a oltre 22.000 metri, quadrati diventando uno dei cimiteri militari più grandi in Europa.

Valmer Cusma