Foto: Radio Capodistria/Botter
Foto: Radio Capodistria/Botter

La firma del documento tra i tre attori coinvolti nel progetto ha l’obiettivo di dare vita, dopo che saranno garantiti i fondi necessari, a un centro interdisciplinare in grado di unire i ricercatori universitari per contribuire allo sviluppo sostenibile della comunità locale e promuoverà l'innovazione e la collaborazione interdisciplinare nei settori della sostenibilità, della digitalizzazione e del trasferimento delle conoscenze. Come ha spiegato il sindaco del Comune di Pirano, Andrej Korenika, l’ex convento benedettino abbandonato e gli altri immobili circostanti sono di proprietà del Comune, “l’idea è quella di destinare gli spazi ad attività scientifiche e a incontri tra ricercatori di varie istituzioni e settori”.

Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter

“Le università” quella di Lubiane e del Litorale “con la sottoscrizione del documento si impegnano a preparare nei prossimi mesi un piano d’azione per esaminare le possibilità di finanziamento del progetto e della ristrutturazione degli edifici, mentre le attività all’aperto potranno prendere il via immediatamente” ha detto la rettrice dell’Università del Litorale Klavdija Kutnar.

Secondo la prorettrice dell’Università di Lubiana, Maja Kljun tra i prossimi passi è prevista la realizzazione di un piano d’azione che tenga conto delle esigenze di entrambe le Università. Come ci ha spiegato il Presidente della Facoltà marittima di Portorose nonché promotore principale dell'iniziativa Peter Vidmar, “l’idea è nata per ridare lustro a un edificio in disuso, questa opportunità è stata colta immediatamente pure dall’Università del Litorale”.

Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter

“Io ho immediatamente visto l'opportunità di utilizzare l'ex monastero Benedettino per la fondazione di centro di ricerche, un’opportunità unica per far nascere a Sicciole una specie di centro di conoscenza che ora risulta troppo disperso.

Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria /Dionizij Botter

L'idea è quella di creare un punto d'incontro, dopotutto, sappiamo che singole facoltà, singoli centri di ricerca e sviluppo coltivano la propria conoscenza, direi, e talvolta la nascondono o la tengono per sé. Oggi la conoscenza non è più qualcosa che può essere detenuta da una persona o da un piccolo gruppo di persone.

Dobbiamo collegare tutto ciò che in Slovenia abbiamo, dalle scienze naturali, l'ingegneria, le scienze sociali, alle discipline umanistiche. In questo modo possiamo davvero procedere verso un rinnovamento del sistema scolastico e del sistema di ricerca, e saranno questi i veri effetti che possono portare valore aggiunto” ha spiegato Vidmar.

Dionizij Botter