“Se Zagabria continuerà a rimanere insensibile al problema, andranno trovate misure alternative supportate dalla Regione e dalle municipalità” così il nuovo presidente DDI Dalibor Paus e il membro della presidenza nonché sindaco di Cittanova Anteo Milos in una conferenza stampa legata all’ argomento. “A tutti i cittadini vanno garantiti uguali diritti, ma per quanto riguarda la tutela sanitaria quelli dell’ex buiese e in parte del pinguentino sembrano essere - in questo Stato- persone di second’ ordine” ha affermato Milos che parla di discriminazione ricordando come “nei casi di urgenza -quando anche pochi minuti possono salvare una vita umana i pazienti dell’area sono portati nei centri clinici di Pola o Fiume distanti 100 chilometri mentre a una ventina c’è l’ospedale di Isola, costruito anche grazie all’impegno finanziario dei comuni dell’ex zona B croata.
Un problema che si trascina da anni e che ogni tanto torna alla ribalta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sembrano ora le multe che il HZZO, l’Istituto nazionale per la salute pubblica ha effettuato nei confronti di quello istriano per il pronto soccorso. “In seguito all’invio di alcuni pazienti al nosocomio isolano al nostro Istituto d’urgenza sono state comminate sanzioni per alcune migliaia di euro; questo è un fatto inconcepibile perché non può venir punito chi cerca si salvare una vita” ha raccontato il sindaco di Cittanova che ha annunciato nuove soluzioni. “Già oggi ci dovrebbe essere a Isola, un incontro tra i rappresentanti sanitari dell’una e dell’altra parte dell’Istria per trovare una soluzione che ricalchi in qualche modo il progetto europeo Emergency Euro Region di qualche anno fa”. Per l’ esponente DDI è inconcepibile e incredibile che tra due paesi dell’Unione europea non si riesca a trovare un accordo mentre Zagabria ha sottoscritto intese simili per il ricovero dei pazienti croati nell’ospedale di Mostar in Bosnia-Erzegovina.
“Non ci possono essere due pesi e due misure e lo stato deve fare la propria parte per tutelare in uguale maniera tutta la popolazione” ha affermato ancora Milos facendo capire che dall’Istria al governo croato e alle istituzioni preposte è partita ancora una volta forte e chiara la richiesta di risolvere l’annoso problema. “Lo stato deve fare la propria parte” ci ha detto ancora Anteo Milos e ha aggiunto che se non lo farà innerveranno Regione e comuni interessati al problema.
Ricordiamo ancora che la questione è stata proposta più volte pure al Parlamento di Zagabria dalla deputata dietina, la cittanovese Katerina Nemet.
Lionella Pausin Acquavita