Il presidente serbo Aleksandar Vučić si è reso protagonista di una vera e propria picconata contro la malvasia istriana che assieme al terrano rappresenta il meglio dell'enologia della penisola. Nel corso dell'intervista rilasciata all'emittente commerciale Face di Sarajevo è improvvisamente uscito dal seminato definendo la malvasia vino pessimo, che non vale niente. “La Serbia“ ha aggiunto„”produce vini molto migliori“. Il suo disprezzo per il vino istriano, che invece in barba al suo giudizio continua a ricevere premi e riconoscimenti alle rassegne enologiche mondiali, viene inteso da qualcuno come monito alla popolazione serba colpevole di non apprezzare il vino fatto in casa per cui, in preda a qualche non meglio definita forma di sentimentalismo, preferisce il vino di infima qualità. Nel seminato dell'intervista figuravano tra l'altro i rapporti di Vučić con il criminale di guerra Vojislav Šešelj di cui è stato collaboratore. Probabilmente una domanda scomoda e scottante per il presidente serbo che evidentemente ha preferito spostare l'attenzione dalla polveriera balcanica di un tempo alle cantine istriane.
Valmer Cusma