Come dichiarato dal sindacato dei lavoratori della ristorazione e del turismo della Slovenia, di cui fanno parte anche i dipendenti del gruppo "Sava Turizem", la direzione dell'azienda non starebbe ottemperando in generale alle loro richieste. Particolarmente critica, però, risulta essere la situazione degli hotel di San Bernardino. Qui l’azienda avrebbe annunciato, per motivi di contenimento dei costi, di voler subappaltare il lavoro dei camerieri ad esterni. Secondo la dirigenza questa scelta non violerebbe le leggi in vigore e sarebbe dettata dalla stagionalità di questo tipo di attività. "Sul Litorale”, hanno spiegato, “in bassa stagione risultano occupate meno di 100 camere al giorno, mentre in alta stagione il numero sale a 750”, e perciò sarebbe più proficuo affidare ad esterni questo tipo di attività in modo che si possa contare su una maggiore flessibilità del personale.
Una proposta che non ha trovato rispondenza da parte dei lavoratori di queste strutture, che hanno annunciato l’indizione di uno sciopero di avvertimento per il prossimo martedì. Oltre al mantenimento dei posti di lavoro dei camerieri, i lavoratori chiedono anche l'eliminazione delle disparità salariali, l'adeguamento immediato della paga minima all'inflazione dello scorso anno (10,3 per cento), e la stesura di un allegato al contratto collettivo aziendale, che elevi il rimborso delle spese di trasporto per lavorare a 21 centesimi al chilometro (oltre che il salario integrale per tutta la durata dello sciopero).
Denunciate pressioni da parte della dirigenza sui membri del sindacato per impedire la protesta: un modo di agire, ha sottolineato il sindacato, che viola la legge che regolamenta il diritto allo sciopero. I rappresentanti dei lavoratori hanno espresso la loro delusione per la mancata reazione da parte dello stato che, attraverso una sua holding, detiene parte della proprietà.
Barbara Costamagna