È finita l’attesa per l’evento enogastronomico che accoglierà oltre 60 produttori provenienti da 8 Paesi, che avranno l’occasione di mettere in mostra e far degustare i propri vini. L’evento, dopo dodici anni, continua ad avere un gran successo, ma non è nato come un festival, inizialmente voleva essere una degustazione, ma con il passare del tempo, le cose sono cambiate in positivo. Ne abbiamo parlato con Matej Zaro, viticoltore connazionale, alla guida della cantina vinicola a conduzione famigliare e presidente dell’Associazione Vinadria.
"È nato come una degustazione per proporre dei vini che vengono prodotti in maniera artigianale, da agricoltori, artigiani agricoli o gli artisti del territorio che ripropongono la filosofia, soprattutto del minimo intervento, ovvero di chi lavora in ecologia, in biodinamica e che macera soprattutto le uve a bacca bianca. Perciò diciamo che è nata come una specie di degustazione, ma quando abbiamo visto, dodici anni fa, che i produttori non erano pochi, anche se all'inizio siamo partiti circa con una quarantina di produttori, è nata questa idea del festival. L’essenza è che tu ritrovi in una giornata, in un posto solo, gli artisti ovvero gli artigiani del vino che non sono lì solo a presentare il vino, ma anche a presentare le loro storie di vita e ogni volta, ogni singolo vino, rappresenta una singola espressione di un territorio”.
Una sessantina di produttori, provenienti dalla Slovenia, Italia, Croazia, ma anche Serbia, Austria, Ungheria, Georgia e Repubblica Ceca saranno pronti ad accogliervi e farvi degustare i propri “orange wine”. Nel caso non aveste ancora acquistato i biglietti, sarà possibile farlo oggi stesso dalle 13 in poi alla cassa all’entrata del Festival, in Piazza Manzioli. Dalle 14 inizieranno ufficialmente le degustazioni, che si protrarranno fino le 21, per poi concludere la serata nel Lounge bar Svetilnik.
B.Ž.