In tempi di pandemia 16 mila vacanzieri e quasi 50.000 giornate presenza in Istria sono un risultato molto buono. Lo afferma al Glas Istre il direttore dell'Ente turistico regionale Denis Ivošević, tracciando il primo bilancio delle festività pasquali. „Facendo un confronto con la Pasqua del 2018„ - aggiunge -„siamo al 50% dei numeri, per cui considerate le note circostanze siamo ampiamente soddisfatti ". Per quel che riguarda la provenienza, al primo posto i Tedeschi arrivati in 6.500, seguiti da 5.500 vacanzieri nazionali. Sparuta la presenza di villeggianti di altre nazionalità, mentre i grandi assenti erano i villeggianti Sloveni, Austriaci e italiani. Per Pasqua in Istria hanno aperto i battenti una cinquantina di alberghi tra quelli grandi dei colossi turistici e i piccoli a conduzione familiare. Dai dati ufficiali risulta che il 35% dei vacanzieri ha preferito gli alberghi, un altro 35% le piccole sistemazioni private e il 25% i campeggi. Le località gettonate anche questa Pasqua erano Parenzo e Rovigno. A Pola sono stati registrati sui 4 mila soggiorni e in questa città il 40 % dei villeggianti ha optato per le piccole sistemazioni private. Anche qui i più numerosi i tedeschi. A Parenzo invece a farla da padrone i villeggianti nazionali, seguiti dai tedeschi e al terzo posto i cechi.


Valmer Cusma


Foto: EPA
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