Dalle Casse comunali usciranno quasi 4.700.000 euro, per acquisire una ventina i campi, con annesso il centrale che è stato lo scenario di importanti tornei internazionali, che hanno portato a Portorose, soprattutto in campo femminile, alcune delle migliori giocatrici a livello mondiale.
La seduta è stata l’ennesima occasione in cui i pittoreschi consiglieri comunali hanno potuto piangere sul latte versato, sulle grandi occasioni perse e sui fasti di quella che era stata la Montecarlo dei Balcani. Da una parte coloro che non volevano perdere anche questa volta l’occasione di riappropriarsi di un’area persa al tempo delle privatizzazioni; dall’altra chi ha parlato di un cattivo affare, del peso dell’investimento per le casse comunali e di quelle che sarebbero altre priorità che la municipalità dovrebbe avere.
Alla fine, quello piranese, è stato il solito colorito dibattito, dove ci si è lamentati della mancanza del nuovo piano regolatore, della carente strategia in campo turistico ed anche dell’’inefficienza dei servizi comunali, che nel caso specifico non sarebbero stati in grado di trattare. Il suo direttore Robert Smrekar ha spiegato che quando si esercita il diritto di prelazione non c’è nessuna possibilità di contrattare, ma solo di acquistare il bene dal venditore al posto del compratore al prezzo stabilito tra i due. Bojan Petan, il presidente del consiglio di amministrazione delle Terme di Čatež, ha precisato che quella con il Comune non è stata una concertazione facile e che alla fine Pirano avrà di più rispetto a quanto stabilito dal primo contratto di compravendita visto che sono stati aggiunti impianti e lotti senza ritoccare la cifra.
Stefano Lusa