Una decisione che rientra nel nuovo Decreto sul decoro urbano accolto dal Consiglio cittadino qualche mese fa e che -come riportato dalla stampa- sarebbe dovuto entrare in vigore già il 23 novembre scorso. Poi da palazzo municipale avevano fatto capire che si voleva dare tempo di adeguamento agli interessati. Intanto gli edicolanti che operano a Pola dicono di non avere ricevuto ancora nessuna disposizione in merito e a quanto sembra continuano, accanto a giornali, riviste, tessere telefoniche, fazzolettini di carta e un’altra miriade di prodotti a offrire indisturbati pure caffè e bibite a chi va di fretta e non ha tempo di fermarsi in un bar. L’intento del sindaco Zoričić e della sua amministrazione era proprio quello di arginare la concorrenza sleale. “Le edicole non dovrebbero competere con il lavoro dei locali di ristoro” aveva spiegato il primo cittadino critico nei confronti degli edicolanti che con frigoriferi di ogni tipo imbruttiscono l’estetica cittadina senza peraltro pagare la cosiddetta tassa storica che viene addebitata a tutti i negozi della località. Una giustificazione che non è piaciuta- sembra- ai cittadini dimostratisi fin dall’inizio molto critici nei confronti del decreto arrivato in un periodo pandemico quando tra le altre cose dicono che fermarsi all’edicola è molto più sicuro che entrare in un bar. Invece, non si sono fatti ancora sentire i due grandi distributori che gestiscono la catena delle edicole in Croazia e dunque anche quelle di Pola e che sicuramente hanno una grande influenza nella distribuzione e non solo della carta stampata.
Lionella Pausin Acquavita