Foto: Eugenija Carl (Commissione elettorale di Isola)
Foto: Eugenija Carl (Commissione elettorale di Isola)


Ha vinto nettamente il fronte del NO, guidato dall'iniziativa civica "Movimento per Isola" promotore del referendum, che anche nella domenica del voto è riuscita a mobilitare i propri sostenitori. La consultazione popolare per essere valida avrebbe dovuto raggiungere il quorum del 20%, ovvero avrebbero dovuto recarsi alle urne 2692 elettori, alla fine è andato ad esprimere il proprio parere sul piano regolatore accolto dal consiglio comunale isolano lo scorso 8 luglio, quasi il 32% dell'elettorato, ovvero 4.239 votanti. Il 72% si è espresso contro, il 28% a favore del documento. La Commissione elettorale comunale per rendere ufficiali i risultati dovrà attendere il voto per posta, con non potrà incidere sull'esito finale.

Ricorderemo che il referendum era stato indetto perchè il Movimento per Isola contrario al nuovo piano urbanistico raccolse, nei tempi stabiliti, le firme necessarie per la consultazione. Sono stati costretti a farlo, hanno ribadito in più occasioni, perchè da parte del comune nella fase di stesura del documento non è stata presa in considerazione nessuna delle loro proposte. Per il Movimento il piano urbanistico non proponeva una visione equilibrata tra sviluppo e esigenze dei cittadini ma era più oriantato a soddisfare gli interessi degli investitori. Tra gli altri avrebbe portato alla costruzione di aree residenziali esclusive nella zona dell'ex fabbrica Argo e nelle zone panoramiche di Malio, a scapito, hanno sottolineato, dei migliori terreni agricoli. A sostenere il piano regolatore comunale, la municipalità per legge non ha partecipato alla campagna elettorale, era nata l'iniziativa civica "Insieme per il bene di Isola" che alla fine non ha raggiunto il proprio scopo. Il piano prevedeva la realizzione di un nuovo centro culturale, abitazioni per giovani famiglie, la sistemazione della fascia costiera e l'ampliamento dell'Ospedale di Isola. L'area di 7 ettari di terreni agricoli destinati all'edilizia, contestati dal Movimento, sarebbero stati rimpiazzati con 11 ettari di terreni nell'entroterra isolano. (ld)