Monitoraggio dei campioni d'acqua ogni 8 ore, non più ogni 6. Lo ha deciso l'Acquedotto del Risano, in quanto non esiste alcun segno di possibile inquinamento delle falde dalle quali viene pompata l'acqua per il rifornimento idrico della fascia costiera. L'acqua è assolutamente pulita e potabile nell'intero sistema idrico dell'acquedotto, garantiscono i responsabili della società, quindi sicura per la salute. I controlli con minor frequenza sono stati decisi anche per il fatto che, in mancanza di precipitazioni di una certa entità, non sono da attendersi novità nello spostamento di eventuali masse inquinanti presenti nelle falde freatiche.
L'Agenzia per l'ambiente dal canto suo proseguirà il monitoraggio dell'acqua nei fori di trivellazione eseguiti per verificare l'eventuale presenza di sostanze inquinanti nelle immediate vicinanze della sorgente e delle falde utilizzate per il pompaggio dell'acqua potabile necessaria al rifornimento idrico. Tracce di oli minerali, la cui provenienza resta ignota, sono state individuate negli ultimi giorni soltanto in uno dei fori, ma non si tratta del kerosene fuoriuscito dai vagoni deragliati a fine giugno nei pressi di Hrastovlje-Cristoglie, con dispersione di circa 9 mila litri di carburante.
Lunedi prossimo nuova riunione tra i sindaci dei quattro comuni costieri e i responsabili del Ministero dell'Ambiente; si tornerà a parlare di fonti idriche alternative e supplementari. Il gruppo di lavoro incaricato di trovare una soluzione ottimale, come dichiarato dal ministro Simon Zajc, è operativo dall'11 luglio. Dalla scorsa settimana, lo ricordiamo, sono in vigore nei quattro comuni costieri misure preventive di razionalizzazione nell'utilizzo dell'acqua potabile dalla rete idrica, per limitare i consumi ed evitare riduzioni forzate in caso di inquinamento delle falde dell'Acquedotto del Risano.
Delio Dessardo