Gli iscritti ai sindacati adriatico nonche a quello dell'Istria, Quarnero e della Dalmazia sono contrari all'interruzione dello sciopero al cantiere "Scoglio Olivi" di Pola mentre i dipendenti iscritti al sindacato dei metalmeccanici sarebbero invece favorevoli. Questo il risultato del sondaggio interno effettuato tra gli occupati e proprio in mattinata si è svolto l'incontro tra sindacati e comitato di sciopero per decidere il da farsi. Ancora non si conosce l'esito. Dal canto suo la direzione aziendale auspica la ripresa del lavoro per salvare il salvabile in questa situazione di gravissima crisi, però al momento non può promettere nulla in cambio. I cantierini aspettano di intascare lo stipendio pieno di settembre e ottobre, oltre all'importo minimo di 360 euro uguale per tutti. La paga minima, per la precisione tre mensilità viene garantita dallo stato dopodichè scatta il procedimento fallimentare che si vuole evitare a ogni costo.Tutte le speranze di salvezza del Gruppo Uljanik che comprende anche il cantiere "3 maggio" di Fiume sono riposte nel piano di ristrutturazione aziendale che per l'attuazione deve ottenere il disco verde dalla commissione europea. Poi per la sua messa in pratica ci vorranno oltre 800 milioni di euro, di cui la metà a carico dello stato e l'altra metà a carico del partner strategico che ancora non è stato scelto in maniera definitiva. Sarebbe in gioco anche la Fincantieri di Monfalcone. Intanto proseguono il loro lavoro le 700 maestranze esterne ingaggiate dalla compagnia australiana SCENIC per il completamento della nave per crociere polari.