Sta avendo l'effetto di una bomba sull'opinione pubblica di tutta la Croazia la notizia dell'arresto di 12 ex manager del Gruppo Uljanik di Pola, sospettati di malversazioni varie nella sua ristrutturazione e gestione. L'operazione viene attuata dalla polizia dell'USKOK e dalla procura di Fiume. L'USKOK, lo ricordiamo, è l'Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Come confermato dalla portavoce del Ministero croato degli interni Marina Bandić sono in azione un centinaio di poliziotti che procedono pure alla perquisizione di numerose case, alloggi e uffici messi in relazione con i reati contestati. E considerata la complessità dell'operazione, è stato istituito un comando a parte. Ufficialmente non vengono fatti nomi degli arrestati, però i vari portali riportano innanzitutto quello di Anton Brajković presidente della direzione dell'Uljanik che nel 2013 ha passato la staffetta a Gianni Rossanda, anche lui sulla lista. E poi Marinko Brgić e Veljko Grbac, membri delle ex direzioni. Si calcola che l'operazione dovrebbe durare per tutta la giornata. Il noto sindacalista Boris Cerovac, presidente del comitato di sciopero, si è detto soddisfatto di quanto accaduto. ''Era ora - ha dichiarato - però se la giustizia fosse entrata in azione molto tempo prima, Scoglio Olivi ora non sarebbe in pericolo". Intanto l'agitazione a oltranza è arrivata al sesto giorno e domani una delegazione dei cantierini sarà ricevuta a Zagabria dal capo dello stato Kolinda Grabar Kitarović.

Valmer Cusma


Gruppo Uljanik Foto: Radio Capodistria /Reuters
Gruppo Uljanik Foto: Radio Capodistria /Reuters