Dal primo novembre prossimo i casi urgenti della parte croata dell’Istria settentrionale saranno trasportati all’Ospedale di Isola che è molto più vicino di quelli di Fiume e Pola ed era- ricordiamo- fino a una trentina di anni fa l’ospedale di riferimento per la popolazione di quest’area. La decisione è stata presa ieri nel corso di un incontro che si è svolto proprio al nosocomio isolano e che ha visto presenti il suo direttore Radivoj Nardin, la responsabile del progetto europeo Emergency EuroRegion Katja Štrancar Fatur, quello della medicina d’ urgenza Peter Golob e dall’ Istria croata la presidente dell’ Assemblea regionale Sandra Čakić Kuhar, la vice assessore alla sanità Davorka Maras Tkačuk e la direttrice dell’ Istituto istriano di Pronto soccorso Gordana Antić.
Sarà la Regione istriana a coprire le spese in attesa che il governo e l’ente croato per la salute pubblica rivedano la propria posizione in merito alle cure ospedaliere transfrontaliere. Come abbiamo già riferito, Zagabria preclude questa possibilità e anzi ultimamente - in seguito all’invio di alcuni pazienti all’ospedale sloveno- ha comminato multe al servizio di pronto soccorso istriano dimenticando che in tutta l’ Europa l’ assistenza sanitaria transfrontaliera è una prassi ben consolidata.
Nel corso dell’incontro isolano stabilito che la collaborazione si baserà sui protocolli già esistenti ed elaborati per l’attuazione del già citato progetto europeo Emergency EuroRegion, che è durato purtroppo solo due anni (2018- 2020) ma che si è dimostrato però sistema efficace e conveniente. “La vita umana non ha prezzo” sostengono le autorità della Regione istriana che con questa coraggiosa decisione hanno lanciato un forte segnale alla capitale chiamata a garantire pari diritti di assistenza sanitaria a tutti i cittadini.
Lionella Pausin Acquavita