Un danno economico quantificato tra 1,2 e 2 milioni di euro. Sono stime del direttore generale delle Ferrovie slovene, Dušan Mes, per la chiusura forzata della tratta Capodistria-Divaccia, a causa del deragliamento di sei vagoni cisterna. L'opera di bonifica dell'area inquinata da circa 10 mila litri di kerosene fuoriusciti da una cisterna, la rimozione dei vagoni e la riparazione dei binari ha richiesto più tempo del previsto, in particolare la bonifica del terreno. Alle 12,30 di sabato la riapertura della linea e la partenza dei primi convogli, a velocità ancora ridotta nel punto interessato dall'incidente, gradualmente si tornerà alla normalità con il transito di un centinaio di convogli al giorno. Ma più che al danno economico, la preoccupazione è rivolta ai rischi ambientali, concretamente all'approvvigionamento idrico nella parte slovena dell'Istria. I controlli effettuati finora da Acquedotto del Risano e Agenzia per l'ambiente hanno escluso inquinamenti delle falde freatiche e delle sorgenti del fiume Risano. Il monitoraggio comunque continua. Dopo l'incidente di martedì, i responsabili dell'Acquedotto stanno costantemente analizzando campioni d'acqua. Le verifiche sono a scadenza quotidiana; alla sorgente principale del Risano i campioni d'acqua vengono prelevati ogni otto ore. Il direttore dell'Acquedotto, Martin Pregelj ritiene che la bonifica sia stata effettuata in modo adeguato; il Comune Città di Capodistria, dice il sindaco Aleš Bržan, è soddisfatto dei lavori di sanamento aggiuntivi. La riapertura della tratta ferroviaria è stata rinviata proprio per rendere possibile una capillare bonifica. Si è dovuto procedere all'asportazione di un notevole quantitativo di terreno imbevuto di kerosene e sono stati effettuati scavi ancora più in profondità di quanto concordato inizialmente per evitare residue infiltrazioni con conseguente rischio di inquinamento delle falde. Su indicazione dell'Agenzia per l'ambiente e l'Istituto nazionale di Geologia, le maestranze delle Ferrovie hanno rimosso circa 160 metri cubi di materiale, per una larghezza di oltre 50 metri, in modo da ridurre al minimo i rischi di inquinamento ambientale. Gli ultimi interventi si sono rivelati necessari in quanto durante un sopralluogo era stato trovato un quantitativo ancora rilevante di materiale inquinato con kerosene.
Delio Dessardo