Il trasporto marittimo di merci sfuse dunque non containerizzate, è in forte ripresa e l'armatore Alpha Adriatic di Pola, erede dell'ex Uljanik Plovidba finita nello scandalo che ha portato alla liquidazione del Gruppo Uljanik, tenta di sfruttare l'occasione. L'obiettivo principale è aumentare la flotta, ora composta da 4 unità portarinfuse e 4 petroliere e per raggiungerlo ha stipulato un preciso accordo con la società olandese DC Maritime. Come comunicato di recente alla Borsa di Zagabria, l'intenzione è quella di acquistare mercantili di seconda mano e la notizia è stata pure ripresa dal noto portale di marineria Tradewinds. Sembra che tra le unità di seconda mano nel mirino di questa joint venture, ci siano le bulk carrier o portarinfuse della massa fallimentare del Gruppo Uljanik finito in liquidazione, che comprendeva i cantieri navali Scoglio Olivi di Pola e 3 maggio di Fiume. Al momento non c’è la conferma ufficiale, però tutto fa supporre che si proceda in tale direzione. I mercantili si seconda mano risultano molto appetibili in quanto disponibili in tempi piuttosto brevi rispetto a quelli da costruire ex novo. E poi c’è anche una questione di costi. Il prezzo del nuovo è molto più alto considerato il forte rincaro dell'acciaio sul mercato mondiale. Che l' Alpha Adriatic abbia intrapreso la rotta giusta lo conferma il valore delle sue azioni, ora arrivato a 12 euro l'una, quasi triplicato in pochi mesi.
Valmer Cusma