“Un accordo sarà siglato e il problema sarà risolto” risponde così il premier Plenković all’interpellanza della deputata dietina Katarina Nemet, che ieri dai banchi parlamentari ed in ambito del dibattito sulla fiducia al ministro alla Sanità Beroš, ha riproposto un problema mai sopito nell’ alta Istria: quello del ricovero dei pazienti urgenti della parte croata, all’ Ospedale di Isola. “Conosco molto bene la questione che è argomento in trattazione con la parte slovena; sia io, sia i ministeri alla sanità e agli esteri siamo impegnati nella ricerca di una soluzione” ha detto Plenković facendo capire che non vi sono impedimenti politici e che si sta lavorando per accordare la parte finanziaria. La cittanovese, Katarina Nemet ha riproposto la questione anche perché insoddisfatta -dopo una mozione presentata lo scorso marzo- delle risposte avute e nelle quali fondamentalmente si dice che l’area nord-occidentale dell’Istria fa parte della Croazia ed è all’interno della stessa che vanno trovate la soluzione al problema dell’ ospedalizzazione dei casi urgenti. “Non siamo né ‘vogliamo essere cittadini di seconda categoria; gli ospedali di Fiume e Pola distano un centinaio di chilometri mentre quello di Isola soltanto 25 e in situazioni urgenti -sappiamo- che il tempo può determinare l’ esito tra vita e morte” ha affermato la Nemet che ricordando le 15 vite salvate nella quindicina di mesi del progetto Emergency richiede che quell’ iniziativa temporanea si trasformi in prassi costante e sia regolata- ora- da un Accordo bilaterale tra Croazia e Slovenia. La risposta di Plenković fa ben sperare.
Lionella Pausin Acquavita