Cita l’incontro di lavoro del 2 luglio scorso a Gruškovje- tra i rappresentanti dei ministeri degli interni e della polizia di frontiera di Slovenia e Croazia- la risposta arrivata da Božinović e collaboratori alla deputata della Dieta Democratica istriana. In quell’incontro le due parti hanno deciso di trovare delle soluzioni alternative per facilitare il passaggio del confine Plovania-Sicciole per i cosiddetti “migranti giornalieri” spiega la missiva nella quale si specifica che sia dall’una sia dall’altra parte del Dragogna è stata individuata una via alternativa che permette di bypassare eventuali code usando strade secondarie, solitamente abilitate all’ esclusivo transito dei residenti. Nella comunicazione del ministero si rileva inoltre la disponibilità di accelerare le pratiche e rendere prioritari i passaggi di chi varca ogni giorno- o anche più volte al giorno - il confine di Plovania-Sicciole. Ricordiamo che nella sua interpellanza parlamentare del 23 giugno scorso la Nemet aveva richiesto un valico alternativo di carattere provvisorio o stagionale, una corsia di favore o altre eventuali soluzioni per l’area dell’Alta Istria dove sono numerosi i croati con occupazione in Slovenia e Italia e sloveni con abitazione in Croazia. Ora la risposta è arrivata, ma naturalmente non soddisfa chi, in questi caldi mesi estivi, continua a passare ore di attesa per andare al lavoro o ritornare a casa e che denunciano la mancanza di una decisione ufficiale. Si dice che i frontalieri possono transitare ad esempio sulla strada di campagna Scudelin- Scrile, che arriva a ridosso de confine croato, ma non c’è ancora un decreto ufficiale che lo confermi perciò in tanti -visti i divieti- sono restia ad usarla. Idem sul versante sloveno dove non viene rispettato il nuovo regime sulla strada locale Sicciole- Dragogna che da inizio agosto dovrebbe essere destinata al transito di locali e frontalieri.
Lionella Pausin Acquavita