Sarà Milano la sede del Museo nazionale della Resistenza in Italia.
Lo hanno annunciato il primo cittadino del capoluogo lombardo Beppe Sala, e il ministro dei beni culturali Dario Franceschini.
L’idea di un museo sul movimento della Resistenza non è una novità, ma in Italia mancava un punto di rifermento nazionale, e, dopo un parto a tratti travagliato, il progetto sembra finalmente diventare realtà.
La sede scelta è un edificio della nuova Milano, la futura seconda piramide disegnata dall'architetto Jacques Herzog, di fronte a quella che ospita la Fondazione Feltrinelli.
È stata preferita alla “Casa della Memoria”, un edificio storico sul quale c’era stata una mobilitazione in città dopo lo scontento di molte associazioni, perché la Casa è un punto di aggregazione culturale a cui non si voleva rinunciare, e fra l’altro l’edificio era ritenuto troppo piccolo per una struttura come il Museo della Resistenza che dovrebbe avere delle sezioni multimediali.
All’appello per trovare un’altra sede aveva aderito anche la senatrice a vita Liliana Segre, “che ha accolto con soddisfazione la decisione”, ha detto il sindaco di Milano Sala.
Il governo finanzierà l'opera con 17 milioni e mezzo di euro per allestire uno spazio di 2.500 metri quadrati.
Franceschini ha assicurato il "pieno coinvolgimento" nel progetto dell'Istituto Parri e dell'Associazione nazionale partigiani, e ha confermato che anche da parte della Regione Lombardia c’è interesse a partecipare alla fondazione che gestirà la struttura: “Il Museo è una cosa - ha detto il ministro - di cui il Paese ha assoluto bisogno".
Sala ha auspicato che la realizzazione proceda in maniera spedita, e soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La memoria di chi ha combattuto per restituire all'Italia la libertà - ha scritto in un messaggio - va conservata e trasmessa non per riprodurre divisioni, ma per consolidare e per diffondere specialmente tra le giovani generazioni la consapevolezza del valore inestimabile della democrazia e della libertà".
Alessandro Martegani