Primo giorno di scuola oggi per i parlamentari della diciannovesima legislatura della Repubblica italiana. I lavori nelle nuove Camere sono iniziati questa mattina, con primo punto all’ordine del giorno l’elezione dei due presidenti.
In attesa di eleggere chi coordinerà le sedute nel corso della legislatura, i lavori sono stati presieduti dal vicepresidente anziano uscente Ettore Rosato alla Camera e dal membro più anziano la Senato, la senatrice a vita Lilliana Segre, vista l’indisponibilità a causa di problemi di salute di Giorgio Napolitano.
Entrambi hanno tenuto un breve discorso di augurio e prospettiva ai nuovi membri delle due aule. Rosato, prima di dare il via alla prima votazione, ha ringraziato il Capo dello Stato, “per il ruolo di supremo garante della vita democratica del paese e di alta espressione della coesione nazionale autorevolezza e la saggezza mostrate in un tempo di grave emergenza per il paese”, e ha citato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e ha fatto gli auguri a Liliana Segre.
La senatrice a vita a palazzo Madama ha auspicato, pur nel rispetto delle differenti visioni fra le forze politiche, “una sana e leale collaborazione istituzionale”, un’unità nei valori democratici e nel rispetto della Costituzione, accanto a una “maggiore sobrietà nel linguaggio nel confronto politico”.
Alla Camera oggi si terranno tre votazioni a chiamata nominale, quelle in cui è necessaria la maggioranza di due terzi per eleggere un presidente, mentre nelle successive basta il 50 per cento più uno dei votanti: la prima votazione è partita questa mattina, e altre due sono previste nel pomeriggio. Procedura diversa al Senato dove basta la maggioranza assoluta, vale a dire 104 voti, considerando anche i sei senatori a vita, nelle prime due votazioni, poi si passa alla maggioranza dei presenti alla terza votazione e, in caso di nulla di fatto, si procede a un ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti nel terzo scrutinio.
Se al Senato i giochi sembrano fatti, con un accordo nel centrodestra sul nome di Ignazio la Russa di Fratelli d’Italia, alla Camera le cose sono più complesse, con la Lega che punta sul capogruppo Riccardo Molinari, anche se la trattativa si è bloccata a causa di divergenze sulle nomine nel futuro governo che hanno creato dissapori nemmeno troppo celati fra Fratelli d’Italia e gli alleati di Lega e Forza Italia.
Alessandro Martegani