Nel dibattito politico italiano continua a tener banco il caso della nave Diciotti. Continua lo scontro tra il vicepremier Matteo Salvini e la Procura di Agrigento.
Salvini ostenta tranquillità e sicurezza dopo che il procuratore di Agrigento ha aperto un'indagine sul ministro dell'Interno per sequestro di persona in seguito al caso della nave Diciotti. Il vicepremier leghista, in un'intervista, ha dichiarato che non chiederà al Senato di dire no all'autorizzazione a procedere, aggiungendo che se il Tribunale dirà che deve essere processato andrà davanti ai magistrati spiegando di non essere un sequestratore e di voler vedere come andrà a finire. Salvini si dice inoltre sicuro che da Agrigento arriveranno tante cose positive con un effetto boomerang verso le accuse ricevute. Sui rapporti con i Paesi della UE, inoltre, il leader della Lega ha evidenziato che si sono dimostrati totalmente assenti, sordi, menefreghisti e che ha fatto bene il premier Giuseppe Conte ad annunciare che quando avranno bisogno dell'Italia verranno ripagati con la stessa moneta.
Sulla vicenda della Diciotti l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, sottolinea che il governo è compatto e rassicura Salvini sul fatto che non ha violato il codice etico del contratto e del Movimento 5 Stelle. Di Maio placa così anche i malumori che si sono fatti strada all'interno del Movimento, nato come fortemente legalitario e che da sempre chiede le dimissioni di chiunque risulti indagato. A chi ricorda al leader dei 5 stelle la richiesta di dimissioni per Angelino Alfano quando fu indagato da capo del Viminale. Di Maio ha risposto con un eloquente: "Alfano si doveva dimettere in quanto Alfano".
Intanto dopo aver fatto sbarcare i migranti dalla Diciotti si sta cercando una sistemazione per loro: un centinaio saranno accolti dalla Chiesa Italiana, altri 40 saranno distribuiti tra Albania e Irlanda. Tra di loro c'erano però anche 4 scafisti, fermati dalla polizia ai quali ora vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, violenza sessuale e procurato ingresso illecito.