Il "re" di TikTok, diventato celebre grazie alle sue semplicità e naturalezza dei suoi video muti, potrebbe imporre all'agenda elettorale un tema importante come quello della cittadinanza per gli stranieri residenti in Italia. Khabane Serigne Lame, la star del social dei video brevi con oltre 148 milioni di follower e noto in tutto il mondo come Khaby Lame, ha ottenuto la cittadinanza italiana grazie a un apposito decreto del Presidente della Repubblica, su proposta avanzata dal ministero dell'Interno, che gli ha concesso la cittadinanza italiana lo scorso 8 giugno. A fine giugno, in un'intervista a Repubblica Lame aveva detto che "non è giusto che una persona che vive e cresce con la cultura italiana per così tanti anni ed è pulita non abbia ancora oggi il diritto di cittadinanza. E non parlo solo per me".
In Italia è estremamente complicato ottenere la cittadinanza se si è nati da genitori stranieri oppure se si arriva da un paese extraeuropeo, come nel caso di Lame, arrivato dal Senegal ad appena un anno nel 2001. Vige infatti il cosiddetto ius sanguinis (diritto di sangue): un bambino è italiano se almeno uno dei genitori lo è. Senza un decreto apposito, in casi come quello di Khaby si può chiedere la cittadinanza solo dopo aver vissuto dieci anni in Italia, se in possesso di adeguate risorse economiche e in assenza di precedenti penali, e solo dopo aver compiuto 18 anni. Ma spesso anche in questi casi possono volerci alcuni anni per ottenere la cittadinanza. Ne è consapevole il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, che durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza ha annunciato a breve l'approvazione di una delibera grazie alla quale sarà concessa la cittadinanza onoraria ai nuovi nati, figli di stranieri residenti in città. Un provvedimento simbolico per sollecitare il dibattito politico a favore dello Ius Scholae, una riforma sostanziale della legge sulla cittadinanza che riconosca uguali diritti a tutti quegli italiani di fatto, oltre un milione e in larga maggioranza giovani secondo alcune stime, che hanno una formazione e una cultura italiane.
Lo stesso Lame, al termine della cerimonia di conferimento della cittadinanza, ha detto di sentirsi "italiano anche prima di oggi, come tutti gli altri, avendo vissuto sempre qua. Firmare il giuramento è una grande responsabilità".
Valerio Fabbri