È stata un'altra intensa giornata di trattative quella vissuta dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega: le delegazioni dei due partirti, compresi i leader Salvini e Di Maio, si sono viste a Milano per chiudere sul programma di governo.
Il contratto, come lo chiama il Movimento 5 Stelle, contiene in tutto 19 punti: fra le altre cose ci sono punti fondamentali della campagna elettorale dei due partiti, come reddito di cittadinanza, Flat tax, lotta al business dell'immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi.
Temi delicati, anche alla luce dei timori manifestati a livello europeo sul rispetto dei vincoli di bilancio.
Si calcola infatti che fra provvedimenti fiscali, revisione legge Fornero e reddito di cittadinanza occorra trovare un centinaio di miliardi, che potrebbero incidere negativamente sul deficit.
Proprio la scelta di nomi che possano avviare un buon rapporto con l'Europa è un punto a cui tiene molto il Quirinale, che, come ha confermato lo stesso presidente Mattarella ricordando Luigi Einaudi, non è disposto ad accettare un governo a scatola chiusa, senza dire la propria sui dicasteri chiave come economia, esteri e interni.
Il tema della squadra di governo fra l'altro divide ancora i due partiti, che però devono chiudere entro 24 ore, visto che lunedì sono attesi al Quirinale.
La trattativa si è svolta fra l'altro proprio mentre giungeva la notizia della decisione del tribunale di sorveglianza di Milano di accogliere la richiesta di "riabilitazione" di Silvio Berlusconi.
Il Cavaliere, fino a oggi incandidabile a causa degli effetti della, legge Severino, potrà dunque partecipare nuovamente alle competizioni elettorali e ricoprire cariche pubbliche. Si tratta di uno sviluppo nuova energia a Forza Italia e rendere meno negativa per il Cavaliere l'ipotesi di un ritorno alle urne.
Matteo Salvini ha definito la decisione un buona notizia per la democrazia mentre Luigi di Maio ha sottolineato come le vicende giudiziarie del Cavaliere non cambino nulla nella trattativa in corso.