Il governo italiano continua ad essere incalzato dalla maggioranza, che sta cercando di elevare il più possibile la posta sulle misure da adottare, per far sì che il caro energia, dovuto prima alla pandemia ed ora alla guerra in Ucraina, pesi il meno possibile sulle famiglie e le imprese.
Prima dell'odierno voto in Camera e Senato, la bozza di risoluzione sul Def sarà però alleggerita e ritoccata, per arrivare ad una mediazione che si preannuncia tutt'altro che semplice, anche perché le forze politiche chiedono a Palazzo Chigi di valutare uno scostamento del bilancio.
Tra le richieste provvisorie finora portate avanti ci sono anche ulteriori rateizzazioni per le cartelle esattoriali, nuovi interventi per contenere il prelievo fiscale, con la sollecitazione all’esecutivo di tenere conto delle conclusioni cui sono giunte la commissioni Finanze di Camera e Senato nella loro indagine conoscitiva sulla riforma fiscale, l’estensione del superbonus e la prosecuzione dell’azione contro il caro-bollette.
L'esecutivo dovrebbe inoltre completare il Pnrr, irrobustire i fondi per scuola e cultura e potenziare la riforma degli ammortizzatori sociali oltre a sviluppare gli investimenti su sanità e Welfare.
Tutti i partiti di maggioranza chiedono inoltre di agire sul deficit, eventualità verso la quale il presidente del Consiglio Mario Draghi si è sempre mostrato molto freddo, anche a causa delle ripercussioni provocate dalla crisi energetica e dalla guerra sul cosiddetto “spread”, in un momento in cui la Banca centrale europea sta cominciando a muoversi con molta cautela.
La maggioranza insiste inoltre su una nuova richiesta ad autorizzare un eventuale scostamento di bilancio, qualora si verifichi un peggioramento dello scenario economico e le risorse disponibili non fossero sufficienti a garantire misure per la promozione di una crescita economica più elevata e sostenibile, nonché il sostegno di famiglie e imprese.
Davide Fifaco