In risposta all'evolversi del panorama climatico e per garantire la continuità del servizio idrico, i gestori del servizio idrico triestino, AcegasApsAmga, e quelli dei quattro comuni sloveni gestiti da Rižanski Vodovod Koper hanno attivato oggi nel capoluogo giuliano un sistema di interscambio per collegare i due acquedotti in caso di necessità di una delle due parti. Un percorso che nasce da lontano, ma che ha subito un'accelerazione dopo la siccità della scorsa estate, che ha costretto la municipalizzata apodistriana a cercare rifornimenti di acqua in un periodo critico, acuito dagli incendi che, più o meno nello stesso periodo, affliggevano il Carso.
Alla presenza dei sindaci di Trieste e Muggia, e dei vicesindaci di Capodistria, Pirano, Isola e Ancarano, e dell'assessore regionale alla difesa dell'Ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, l'accordo sottoscritto fra gli amministratori delegati delle due società ha tutti i presupposti per segnare un cambio di passo sia nei rifornimenti idrici che nella collaborazione tranafrontaliera. Il collegamento idraulico inizierà con un flusso di circa 15 litri al secondo, ma l'accordo sottoscritto oggi presuppone il superamento di ostacoli burocratico-amministrativi che, nel giro di un triennio, dovrebbe portare la capacità del flusso idraulico a 150 litri al secondo. Il tutto gestito nel rispetto dell'ambiente, ma anche dei principali obiettivi dell'agenda Onu per lo sviluppo sostenibile. L'amministratore delegato della municipalizzata triestina, Roberto Gasparetto, lo spiega così: "Il nostro piano industriale poggia proprio sulla cooperazione, noi cooperiamo. Oggi abbiamo sancito la cooperazione con i colleghi della Slovenia, ma a livello della regione Friuli Venezia Giulia abbiamo già sottoscritto una rete di imprese con tutti i gestori delle reti del servizio pubblico della regione per creare interconnessioni e per aumentare il livello dei servizi. La cooperazione genera valore". Il collega sloveno, Martin Pregelj, per rispondere quanto importanza abbia questa cooperazione dice: "più grande non si può", e con un pizzico di ironia aggiunge che "ogni goccia conta."
Secondo le stime, il progetto dovrebbe costare circa 12 milioni di euro per ognuna delle due parti, per parte italiana finora è stato finanziato con poco più di un milione, e Gasparetto spiega così da dove arriveranno i fondi "sviluppiamo la progettazione proprio in questo periodo, stiamo proprio progettando, la metteremo in pista per valutare quanto e quale parte potrà essere finaziata con fondi europei, il resto saranno mezzi che metteremo noi e i colleghi sloveni."
Valerio Fabbri