Il disegno di legge sul suicidio assistito lunedì approderà all'Aula dopo l'approvazione da parte delle commissioni Giustizia ed Affari sociali.
Il testo, approvato dalla maggioranza, prevede un emendamento per il quale "il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l'assistenza alla morte volontaria medicalmente assistita disciplinate da questa nuova legge quando sollevi obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione".
"La dichiarazione dell’obiettore - si legge ancora nell'emendamento - deve essere comunicata entro tre mesi dalla data di adozione del regolamento di attuazione della legge, al direttore dell'azienda sanitaria locale o dell'azienda ospedaliera, nel caso di personale dipendente".
Nel testo approvato è previsto inoltre che "l'obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al comma uno, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione".
È stato precisato inoltre che l'obiezione di coscienza esonera il personale sanitario dal compimento delle procedure e delle attività specificatamente diretta al suicidio e non dall'assistenza antecedente a questo intervento.
L'emendamento infine prevede che "enti ospedalieri pubblici autorizzati sono tenuti in ogni caso ad assicurare l'espletamento delle procedure previste dalla presente legge. La regione ne controlla e garantisce l'attuazione".
Un ulteriore emendamento stabilisce, inoltre, che non è punibile chi sia stato condannato, anche con sentenza passata in giudicato, per aver agevolato in qualsiasi modo la morte volontaria medicalmente assistita di una persona prima dell'entrata in vigore di questa legge, qualora al momento del fatto ricorressero i presupposti delle condizioni della nuova legge e la volontà libera informata e consapevole della persona richiedente fosse stata inequivocabilmente accertata.
Davide Fifaco