Le forze dell'ordine stanno ancora cercando di raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti per capire in quanti fossero sul barcone affondato che, pare, portasse a bordo tra i 200 e i 250 migranti provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Secondo alcune testimonianze ci sarebbe stata un'esplosione a bordo, il barcone potrebbe quindi essersi spezzato in due e poi frantumato dalle onde a seguito della deflagrazione, non per il mare agitato. La Guardia di Finanza ha reso noto che il barcone, sembra un vecchio peschereccio in disuso, era partito quattro giorni fa dal porto di Smirne, in Turchia, ed era stato avvistato nella serata di sabato a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell'agenzia europea Frontex in pattugliamento. È stata una telefonata giunta verso le 4 di notte di domenica al reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia a fare scattare l'allarme. Sono subito salpati una motovedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto, ma le condizioni proibitive del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare. È stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l'allarme è stato girato anche alle forze di polizia. All'alba è stata evidente la portata della tragedia.
Sul posto per i soccorsi sono intervenuti la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Presenti anche la polizia di Stato ed i carabinieri, insieme al personale del 118 e della Croce Rossa. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio dolore per le vittime. "Molti tra questi migranti provenivano dall'Afghanistan e dall'Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente", ha detto Mattarella, sollecitando un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti. La premier Giorgia Meloni esprimendo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di esseri umani ha detto che il governo è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Dolore è stato espresso da Papa Francesco che, pregando per le vittime, i dispersi e i sopravvissuti, ha ringraziato chi porta soccorso e quanti stanno dando assistenza e accoglienza. La presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen ha sottolineato la necessità di raddoppiare gli sforzi, tutti insieme, per il Patto sulla migrazione e l'asilo e per il Piano d'azione sul Mediterraneo centrale.
Delio Dessardo