Dalla festa Nazionale dell'Unità Elly Schlein ha lanciato la sua sfida, ridisegnando i confini del campo progressista. Cinque i punti programmatici: sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politiche industriali, diritti sociali e civili. Un appello ad unirsi rivolto non solo agli altri partiti di opposizione, ma anche a quella parte del paese che non si rispecchia nell'attuale governo e che con una proposta condivisa potrebbe, secondo la segretaria del Pd, essere mandata a casa. Basta, quindi, con i veti incrociati, con il Pd pronto a costruire l'alternativa, a partire dalla crescita delle preferenze registrata alle scorse europee.
Per battere Giorgia Meloni alle prossime elezioni, Schlein punta su «un'alleanza forte e coerente». Un'alleanza che potrebbe configurarsi con Giuseppe Conte e Carlo Calenda, con i quali la Schlein si è confrontata al Forum di Cernobbio. A dividerli soprattutto la posizione nei confronti della guerra in Ucraina, ma per il resto un'intesa sembra possibile, anche se come si è già visto in passato molte sono le variabili che rischiano di allontanare le parti in causa.
Nel frattempo anche il segretario generale della CGIL Maurizio Landini attacca il governo e annuncia che il suo sindacato è pronto a nuove proteste di piazza, se la premier e il suo esecutivo non inizieranno ad ascoltare la voce delle rappresentanze sindacali riguardo una serie di proposte che sono al vaglio della prossima finanziaria, che secondo lui rischiano di danneggiare i lavoratori.
Barbara Costamagna