Qualche voce emozionata, qualche viso serio, mani sul cuore, ma soprattutto molti sorrisi. Sembra essersi stemperata la tensione degli ultimi giorni nella tradizionale cerimonia del giuramento del nuovo governo italiano.
I 21 ministri, preceduti da Giuseppe Conte, sono stati chiamati uno a uno di fronte al Capo dello Stato Sergio Mattarella per giurare fedeltà alla Repubblica, recitando la formula di rito. Poi, dopo qualche minuto per le congratulazioni fra colleghi e familiari, il trasferimento a Palazzo Chigi per il passaggio delle consegne e la cerimonia del Campanello.
Questa sera è in programma il primo Consiglio di ministri, in cui fra l'altro sarà ufficializzata l'indicazione di Paolo Gentiloni, presidente del Pd ed ex premier, come commissario europeo: una conferma giunta proprio mentre era in corso la cerimonia. Il nome di Gentiloni sarebbe stato l'unico proposto da Roma.
Il giuramento chiude una settimana difficilissima, con una trattativa giunta più volte sull'orlo della rottura, l'ultima nella notte, dopo la presentazione della lista dei ministri, per il braccio di ferro fra il neo ministro degli esteri Luigi di Maio e Giuseppe Conte sul nome del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Pochi i commenti da parte dei neo ministri prima della cerimonia, fra questi quello del ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, Pd, che si trova a gestire il delicato dossier dell'autonomia di Veneto e Lombardia, un passo che sarà compiuto, ha detto, "rispettando la Costituzione".
Un augurio di "Buon lavoro al nuovo Governo e a tutti i Ministri" è giunto dal segretario del Pd Nicola Zingaretti. "Ora - ha aggiunto - cambiamo l'Italia".
Il governo si presenterà lunedì alla Camera e martedì al Senato per chiedere la fiducia, un passaggio delicato soprattutto a Palazzo Madama, dove la maggioranza sembra ancora in fase di costruzione.
Le opposizioni intanto confermano le manifestazioni contro il governo e attaccano: si tratta, ha detto Matteo Salvini, del "primo governo italiano nato a Bruxelles". "Contro questo governo, - ha aggiunto - faremo opposizione in Parlamento e in Italia, dove siamo maggioranza, con i nostri sindaci e governatori, e quando ci sarà la fiducia saremo in piazza".
Alessandro Martegani