Mancano pochi giorni alle elezioni in Calabria ed Emilia Romagna: la sfida nella regione dell'Italia centrale in particolare viene ritenuta una prova di tenuta per la maggioranza, con Matteo Salvini e la Lega che puntano a strappare al Pd una regione considerata da sempre una sorta di roccaforte della sinistra.
A tre giorni dalla fine della campagna elettorale, che ha visto una presenza costante in regione di Matteo Salvini, Barbara Costamagna ne ha parlato nel corso della trasmissione I Divergenti, con Simone Arminio, giornalista del resto del Carlino di Bologna.
Si vota in due regioni d'Italia, ma si parla per il 95 per cento dell’Emilia Romagna e per il 5 per cento di Calabria - spiega Arminio – e questo è indicativo di come questa partita, per motivi storici, per motivi economici ma soprattutto per la simbologia che sta dietro ad una regione tradizionalmente rossa come l'Emilia-Romagna stia chiaramente avendo lo spazio maggiore anche nella mente dei candidati.”
“I due schieramenti però si stanno comportando in modo del tutto differente: c'è una presenza massiccia e quotidiana di Matteo Salvini a sostegno del fronte del centrodestra nelle città emiliano-romagnole, e la polemica che la sinistra ha utilizzato è proprio quella di aver visto di meno la candidata a governatrice, Lucia Borgonzoni, rispetto al suo leader nazionale. Dall'altro lato la strategia del centrosinistra e quindi del candidato alla presidenza e governatore uscente, Bonaccini, è stata opposta: Stefano Bonaccini, che non è un tecnico prestato alla politica, ma un politico di razza, nato e cresciuto nel Pd, non ha utilizzato il simbolo del Pd, non ha avuto il supporto del partito e non ha neanche cercato i leader nazionali; è stato in molte città, ma la campagna elettorale del centrosinistra è stata più orientata su quanto fatto in questi cinque anni in Regione. Anche questa è stata una differenza: da un lato si sottolinea come questo possa essere un voto di spessore nazionale, dall'altro invece si ricorda che siamo Emilia Romagna e che si parla agli emiliano-romagnoli di quello che si è fatto. Sono due approcci totalmente differenti.”
Riguardo la presenza costante ed evidente di Matteo Salvini, Armigno concorda sul fatto che il leader della Lega sia stato “onnipresente in questa campagna elettorale”. “È stato quello che più ha spinto il dibattito sui temi nazionali, perché ha giocato la sua partita, la sua voglia di ritornare a essere al centro della scena politica nazionale. Lucia Borgonzoni è rimasta obiettivamente in secondo piano, ha fatto la sua campagna, ma è innegabile il fatto che la Lega abbia giocato la campagna portandola sui temi nazionali. Secondo me quando si dice che questo passaggio sarà cruciale per gli scenari nazionali e per gli aspetti nazionali, si dice una cosa corretta: una vittoria del centrodestra sarà una vittoria nazionale e personale proprio di Salvini, mentre una vittoria del centrosinistra sarà una vittoria di Stefano Bonaccini, che a quel punto avrà forse voglia di contare di più a livello nazionale, nel partito, e nello scenario del centro-sinistra. Comunque la si guardi, questa è una partita davvero nazionale. Anche per questo motivo, da osservatori, siamo ansiosi di vedere come andrà a finire”.

(red)

Foto: MMC RTV SLO
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