Sarà una ripresa in quattro fasi quella che l’Italia si appresta ad avviare: già la prossima settimana, il 27 aprile, potrebbero riaprire i cancelli le fabbriche di macchine agricole, fra le poche attività ad anticipare la ripartenza generale delle imprese fissata invece per il 4 maggio: stessa data anche per il riavvio dei cantieri.
Una settimana dopo, l’11 maggio, è invece fissata la riapertura dei negozi, sicuramente abbigliamento e calzature, ma anche altre attività. Solo il 18 maggio dovrebbero riaprire i bar e i ristoranti, anche se non si sa ancora con quali modalità.
Nulla da fare invece per piscine e palestre, così come per le scuole. In particolare i luoghi dove si pratica l’attività sportiva al chiuso sono ritenuti ad altro rischio a causa dell’ambiente caldo umido e tutto potrebbe slittare addirittura a settembre.
I tempi delle riaperture sono inoltre condizionati dai numeri dell’epidemia come ha ribadito anche il ministro della Salute Roberto Speranza. “La curva si è piegata, possiamo guardare con fiducia al futuro, ma con cautela - ha spiegato -: il virus circola ancora nel nostro territorio, guai a pensare che la battaglia sia vinta”.
Fra la priorità ora, accanto ai rifornimenti di presidi sanitari come le mascherine e i guanti necessari sui luoghi di lavoro, c’è anche la definizione di protocolli per la sanificazione in settori fondamentali come il trasporto pubblico. Il governo ha raggiunto con i sindacati un accordo sull’aggiornamento del Protocollo condiviso sulle misure per il contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavorodel 14 marzo: sono state rafforzate le misure di prevenzione, ma anche prevista anche la sospensione temporanea per le imprese che non applicano le regole.
A Palazzo Chigi intanto si è riunito il Consiglio dei ministri per esaminare il documento di economia e finanza e la relazione al Parlamento sullo scostamento di bilancio. Le cifre sono da far tremare i polsi: si prevede uno scostamento fino a 55 miliardi e un calo del Pil dell’8 per cento.
Alessandro Martegani