Il record assoluto di contagi in Italia, gli ultimi dati parlano di 7.332 in un giorno, il dato più alto mai registrato dall’inizio della pandemia, ha riacceso nel paese il dibattito sull’opportunità o meno di nuove misure e chiusure nel paese per contenere i contagi.
I paragoni con la prima fase dell’epidemia però non possono essere fatti senza considerare altri dati, come il numero dei tamponi: il record è stato segnato testando più di 150 mila persone in un solo giorno, mentre a marzo, quando si registrò il dato più alto, più di seimila e 500, i tamponi erano stati poco più di 26 mila.
Fa ben sperare anche il numero dei ricoveri, in particolare quelli in terapia intensiva che, perlomeno al momento, non sono nemmeno vicini ai numeri di marzo.
L’ultimo dato parla di 539 persone ricoverate in terapia intensiva, 25 in più rispetto al giorno precedente, mentre nella fase più dura, con un numero di positivi accertati inferiore, erano stati più di 4 mila.
Questo dato da solo però non basta a tranquillizzare il paese e il governo, né ad allontanare l’idea di un rischio di un nuovo lockdown, che per alcuni esperti potrebbe essere deciso in Italia in prossimità del Natale se i provvedimenti localizzati e le misure di precauzione non dovessero funzionare.
Un nuovo lockdown non sarebbe però tollerabile per l’economia del paese già provata dalle precedenti misure: si parla della possibilità di scaglionare gli ingressi nelle scuole per non sovraccaricare i mezzi pubblici, o addirittura di alternare scuola in presenza e a distanza, ma per ora il governo punta a far rispettare le misure già varate con l’ultimo decreto.
“La curva sta lentamente ma progressivamente crescendo, - ha detto Giuseppe Conte – ed è la ragione per cui abbiamo adottato misure più restrittive. Dobbiamo fermare questa curva e per farlo non c'è modo migliore che rispettare le regole”. Conte non ha però escluso provvedimenti localizzati dove la situazione dovesse rischiare di andare fuori controllo.
Per ora questo rischio non sembra esserci in Friuli Venezia Giulia, che ha registrato il più alto numero nuovi contagi dall’inizio della pandemia, 182, ma con più di seimila tamponi in 24 ore e solo 11 pazienti in cura in terapia intensiva e 28 i ricoverati in altri reparti.
Proprio ieri la giunta regionale ha presentato un protocollo per le scuole che riduce i casi in cui è necessario fare il tampone per rientrare in classe dopo essere stati assenti per malattia, e lo stesso Governatore Massimiliano Fedriga ha invitato il governo a fare attenzione a non assumere posizioni che potrebbero essere controproducenti o addirittura dannose per i cittadini o l’economia. “Sì alla prudenza, no al terrore continuativo,” ha scritto su Facebook il governatore, sottolineando il provvedimento sulla scuola appena licenziato.
Alessandro Martegani