"A settembre la scuola riparte, lo dico con chiarezza". Con queste parole il Ministro italiano all'Istruzione, Lucia Azzolina, ha espresso le proprie idee sulla ripartenza delle lezioni in presenza. La Azzolina ha invitato la politica a fare squadra, così come sta facendo adesso la scuola, per lavorare alla ripresa delle attività didattiche in presenza. Poi aggiunge: "Lavoreremo per la riduzione del numero di alunni per classe. Basta con le classi sovraffollate, volgarmente dette classi pollaio. Dovrà essere varato un piano di formazione del personale scolastico in grado di assicurare qualità e innovazione".
Il ministro per la Salute, Roberto Speranza, ha invece spiegato che "a fine agosto si riunirà il Comitato tecnico scientifico per una valutazione finale ma la priorità è riaprire tutte le scuole, di ogni ordine e grado". Speranza ha poi aggiunto che per la ripartenza sono previsti 2,9 miliardi di euro ed ha sottolineato la necessità di "riaprire in totale sicurezza".
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in Aula al Senato ha invece indicato la data del 15 ottobre come quella più probabile per la proroga dello stato di emergenza che verrà inserita nella risoluzione di maggioranza. Il testo, a quanto si apprende, è ancora in fase di limatura, ma l'orientamento sembra essere questo.
Il premier ha dichiarato che pur in assenza del vincolo normativo ha ritenuto doveroso condividere con il Parlamento la decisione della proroga dello stato di emergenza ed ha voluto evidenziare che la sua presenza dimostra la massima disponibilità del governo ad interloquire con il Parlamento e di tenere conto delle indicazioni delle Camere. Conte si è poi rivolto sia alle forze di maggioranza che di opposizione, chiedendo di non ragionare, su questi temi, con logiche precostituite ma di assumere, con piena responsabilità, una convergente e positiva valutazione sul passaggio dell'estensione dello stato di emergenza.

Davide Fifaco

Foto: MMC RTV SLO/CC-BY-NC-SA 3.0 IT
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