Risultato decisamente positivo per il centrosinistra alle amministrative: il Partito democratico è primo partito a Milano, Torino, Trieste e Bologna.
Il centrodestra al nord deve porsi quindi più di qualche quesito, con la Lega che a Milano non arriva al 13%, quando nel 2019 alle europee conquisto il 27% delle preferenze. Un tracollo per il partito di Matteo Salvini, fagocitato da Fratelli d'Italia che fa un netto balzo in avanti. Il segretario della Lega fa autocritica a parla di errori, litigi e ritardi ed inoltre sottolinea che se la metà dei cittadini sceglie di non votare non è certo colpa loro ma piuttosto degli stessi politici. Per le sconfitte di Milano, Bologna e Napoli Salvini si assume le proprie responsabilità.
Giorgia Meloni guarda invece al bicchiere mezzo pieno, parla di partita ancora aperta nei ballottaggi, in particolare a Roma dove il centrodestra parte in vantaggio con Michetti che ha raccolto il 30,44% delle preferenze, mentre Gualtieri del centrosinistra si è fermato al 27,03%.
Da registrare che nella capitale il sindaco uscente, Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle, è stata superata anche da Carlo Calenda, cha ha raccolto il 19,82% dei voti contro il 19,08 della grillina. Intanto lo stesso Gualtieri ha dichiarato che si aspetta il sostegno di Calenda per il ballottaggio.
Un altro importante segnale di queste elezioni amministrative è il netto calo del Movimento 5 Stelle, che a Milano, ad esempio, rimane fuori dal consiglio comunale e viene superato anche da Italexit di Paragone. I pentastellati deludono un po' dappertutto, con la perdita di Roma e Torino, simboli dell'exploit del 2016. I successi nella coalizione di centrosinistra a Bologna e Napoli indicano però la strada da seguire a Giuseppe Conte. L'ex premier ha spiegato che "i risultati confermano l'enorme potenzialità del nuovo corso e la prospettiva seria di lavorare con le forze progressiste". I 5 stelle devono anche decidere cosa fare a Roma e Torino per il ballottaggio, ma Conte ha chiarito che la proposta politica del movimento non può avere alcuna affinità con le forze politiche di destra.
Ad esultare è invece il Pd. Il leader Enrico Letta ha ribadito che si vince allargando la coalizione ed attacca Salvini affermando: "la destra vinceva quando aveva un federatore, Berlusconi. Senza Berlusconi non vince più".
Davide Fifaco