Avrebbero dovuto essere l’occasione per unire il paese per la ripartenza, ma per ora si stanno traducendo in un’occasione di divisione fra le forze politiche e le categorie.
Sabato, con un giorno di ritardo sul previsto, si apriranno gli Stati generali dell’economia, una kermesse che avrebbe dovuto riunire forze politiche e parti sociali per discutere del piano preparato dalla della Task force guidata da Vittorio Colao.
Su scopi e partecipanti al vertice le opinioni sono però molto differenti. Lo stesso premier Giuseppe Conte ha cercato di mediare, definendo “buono” il piano Colao, ma affermando che non è esente da critiche, e smentendo anche di avere in programma di creare una propria forza politica dopo le voci di un allontanamento dai 5 Stelle.
In generale nella maggioranza si teme che l’evento possa trasformarsi in una sorta di passerella, senza risultati concreti in un momento in cui invece l’Italia ha bisogno di misure immediate ed efficaci, e si chiedono nuove risorse da impiegare subito per sostenere le imprese.
Gli attacchi più forti all’iniziativa però giungono dal centro destra: lo spostamento da venerdì a sabato è dovuto anche al fatto che Silvio Berlusconi, l’unico al momento nell’opposizione disposto a parlare con il governo, non è riuscito a convincere Matteo Salvini e Giorgia Meloni a partecipare, rendendo quindi vuota la giornata dedicata proprio al dialogo con le opposizioni.
A Roma giungeranno anche esponenti delle istituzioni finanziarie internazionali, come la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde e quella del Fondo monetario intenzionale Kristalina Gheorghieva, ma anche la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen e il commissario all’economia Paolo Gentiloni.
Una passerella che dovrebbe dare idee per il rilancio del paese che continua a registrare cifre preoccupanti: ad aprile la produzione industriale è calata del 19 per cento rispetto a marzo portando la caduta su base annua al 42,5 per cento a causa delle misure di contenimento dell'epidemia. L'unico comparto in leggera crescita è quello farmaceutico, stabile quello alimentare, mentre crolla quello dell’auto, rimasto praticamente al palo.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
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