Padova in queste ore ha tutte le attenzioni degli italiani, per l'ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la giovane uccisa dall'ex fidanzato. Migliaia le persone accorse, mentre chi non ha potuto recarsi presso la Basilica di Santa Giustina ha seguito la cerimonia in diretta televisiva. Bandiere a mezz'asta nelle sedi della Regione Veneto mentre per tutta la notte Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, è stato illuminato di rosso.
Sospese le lezioni all'Università di Padova, l'ateneo dove Giulia Cecchettin era studentessa laureanda in ingegneria biomedica. In segno di lutto la rettrice Daniela Mapelli ha disposto, fino alle ore 14, la sospensione delle lezioni e per tutto il giorno l'esposizione a mezz'asta delle bandiere.
L'ingresso della bara bianca, con sopra rose bianche, è stato accolto da un lungo applauso. Il feretro era accompagnato dai familiari stretti, papà Gino, la sorella Elena e il fratello Davide. Sui loro vestiti un fiocco rosso, simbolo della lotta alla violenza contro le donne. Fiocco che stato distribuito anche alle persone presenti nella Basilica.
la migliore amica di Giulia ha letto la prima lettura durante il funerale, in seguito il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, nell'omelia ha pronunciato, fra le altre, le parole: "La conclusione di questa storia lascia in noi amarezza, tristezza, a tratti anche rabbia, ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l'edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona, donna o uomo che sia". Il Vescovo ha poi aggiunto: "Insegnaci, Signore, la pace tra generi, tra maschio e femmina, tra uomo e donna. Vogliamo imparare l'amore e vivere nel rispetto reciproco, cercando anzi il bene dell'altro nel dono di noi stessi. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili". "Chiediamo la pace del cuore anche per Filippo e la sua famiglia", ha detto inoltre il vescovo nell'omelia.
"Sto cercando le parole" aveva detto negli scorsi giorni Gino Cecchettin, il padre di Giulia, che nonostante l'immenso dolore e con grande coraggio, nel suo discorso, ha ringraziato per il sostegno ricevuto. L'uomo ha descritto il carattere gioviale della figlia per poi condannare il femminicidio chiamando alla responsabilità educativa le famiglie e le istituzioni ma soprattutto gli uomini, chiedendo un attivo coinvolgimento e di ascoltare le donne, impegnandosi in dialoghi sereni e ad un amore senza possesso. È essenziale che i giovani imparino a comunicare autenticamente" ha sottolineato Gino Cecchettin, chiedendo maggiore responsabilità anche ai media quando forniscono notizie.
La lettera del commosso padre si è conclusa con la citazione delle parole di una poesia di Khalil Gibran: "La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!” che hanno preceduto l'ultimo addio a Giulia.
Davide Fifaco