Foto: Reuters
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L'Italia alza il livello di attenzione sulla malattia ancora sconosciuta che ha portato a oltre 70 decessi in Congo. Il ministero della Salute ha allertato a fare attenzione a tutti i punti di ingresso ed in particolare per i voli diretti provenienti dal Paese africano.

La Repubblica Democratica del Congo è in "massima allerta" dopo il rilevamento di una misteriosa malattia che, secondo le ultime stime, ha già ucciso decine di persone in poco più di un mese. Lo ha annunciato il ministro della Difesa. Il fenomeno descritto dalle autorità sanitarie come "un evento sconosciuto di sanità pubblica" è attualmente localizzato nella regione di Panzi, circa 700 km a sud-est di Kinshasa. I primi casi sono stati rilevati alla fine di ottobre.

Secondo i primi dati disponibili, la misteriosa malattia colpisce soprattutto i più piccoli, con il 40% dei casi che coinvolge bambini sotto i cinque anni. I sintomi sono simili a quelli dell'influenza: febbre, tosse e mal di testa. Gli specialisti hanno già concluso che si tratta di una malattia che colpisce l'apparato respiratorio ma hanno escluso si tratti di una forma di covid.

La sintomatologia è simil-influenzale, quindi probabilmente di origine infettiva diversa da quelle conosciute che ha però un evolutivo molto rapido che può ricordare i filovirus come ebola.

Giovanni Rezza, professore di igiene e sanità pubblica presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, già dirigente di ricerca dell'Iss spiega: "Non siamo ancora in una situazione di allarme, che si avrebbe in caso di presenza di un elemento diagnostico nuovo. Se fosse chiaro che l'intera popolazione è suscettibile e fosse conosciuta la modalità di trasmissione (ad esempio per via aerea), allora ciò costituirebbe un allarme. Ma al momento si tratta di una situazione circoscritta in una zona ristretta, sicuramente molto grave per l'area interessata. La letalità appare molto alta, circa un terzo sulle oltre 370 persone colpite. Ricorda quanto si osserva per la febbre emorragica, ma i sintomi sono molto diversi".

Davide Fifaco