Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e probabile futura premier, è stata uno degli obiettivi delle manifestazioni organizzate in occasione della giornata mondiale per l’aborto libero, sicuro e gratuito.
Non Una di Meno, associazione che si occupa dei diritti delle donne, ha riunito le proprie sostenitrici in molte città, sottolineando i timori che nella prossima legislatura a maggioranza di centro destra, vengano toccati i diritti fondamentali come la legge 194 sull’aborto, ma anche quelli della comunità LGBT o i piani educativi delle scuola.
Quella di Roma è stata organizzata in piazza dell’Esquilino. Nel corso della manifestazione è stato sottolineato come “l’affermazione elettorale di Giorgia Meloni e della destra razzista, antiabortista e transomofoba porti al governo chi in questi anni ha attaccato i diritti delle donne e ha sabotato ogni forma di legge contro l’omolesbobitransfobia, chi ha fatto della cancellazione del reddito di cittadinanza e della riduzione delle tasse ai ricchi il suo programma di governo chi allinea l’Italia al programma di sistematica violazione dei diritti umani e civili di Polonia e Ungheria”. “Giorgia Meloni – si legge in una nota - vuole incarnare il compito di madre della nazione e assicurare il valore sociale della maternità in un paese dove l'accesso all'aborto è fortemente ostacolato dall'obiezione di coscienza, e dove non si investe sull'educazione sessuale e all'affettività e sulla contraccezione gratuita”.
Non sono mancate anche le polemiche contro partiti di sinistra come il Pd: l’ex presidente della Camera Laura Boldrini è stata allontanata dalla manifestazione di Roma da alcune partecipanti.
Iniziative analoghe si sono svolte in molte altre città italiane, dove è stata anche nuovamente ricordata Mahsa Amini, la giovane di 22 anni morta dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia iraniana per avere indossato male il velo. Il caso aveva sollevato un’ondata di sdegno e proteste a livello mondiale, e anche in Italia sono state organizzate delle manifestazioni: a Roma, dopo il presidio organizzato davanti all’ambasciata iraniana, c’era stata una protesta in piazza Sant’Apostoli “in solidarietà delle donne che vivono in Iran e di coloro che protestano contro il regime teocratico”.
Alessandro Martegani