Sono quasi 20 mila i reati ambientali accertati lungo le coste italiane in un solo anno. I dati giungono dal nuovo report di Legambiente “Mare Monstrum” 2023, che raccoglie i dati relativi ai reati e agli abusi ambientali del 2022.
Si tratta di dati purtroppo in netta crescita rispetto all’anno precedente, una tendenza che può essere letta in due modi: o un aumento dei casi, oppure una migliore sorveglianza che porta a un maggior numero di denunce e accertamenti.
Sia come sia, l’Italia sembra esser ben lontana da una diffusa coscienza ambientale e di rispetto del mare, una delle maggiori risorse del paese.
Fra gli abusi più diffusi ci sono le costruzioni illegali, l’inquinamento, e la mancata depurazione: più della metà delle contestazioni riguarda il ciclo illegale del cemento, come l’apertura di cave illegali, gli illeciti negli appalti, fino all’abusivismo edilizio, ma non mancano le irregolarità nella depurazione delle acque, nello smaltimento illegale di rifiuti, la pesca di frodo e l’inquinamento.
In tutto 19.530 i reati ambientali accertati nel 2022, in aumento del 3,2 per cento rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi, quasi 45 mila, sono cresciuti del 13,1 per cento.
In calo il numero delle persone denunciate e arrestate, e i sequestri, quasi dimezzati; i controlli sono stati più un milione.
Alessandro Martegani
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