Foto: MMC RTV SLO/Reuters
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In Italia niente di fatto per la formazione del Governo. Fumata nera dopo la prima consultazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dopo due giorni d'incontri con i rappresentanti dei partiti eletti ha reso noto che per ora non esistono ancora intese tali per formare una coalizione che possa avere una maggioranza in Parlamento. Mattarella ha preso, quindi, tempo rimandando alla prossima settimana l'indizione di un secondo giro di consultazioni, con la speranza che in questo periodo si riesca a trovare una congiuntura. Ieri a salire sul Colle sono stati i Dem che hanno ribadito la posizione presa subito dopo il risultato elettorale, ossia quella del "chi ha vinto governa", seguiti da Forza Italia che ha invece sottolineato la necessità e l'"urgenza" di un governo che parta dal centrodestra. Nel primo pomeriggio è stato il momento della delegazione della Lega, il cui leader Matteo Salvini in conclusione della consultazione ha dichiarato che si sta lavorando per un Governo che duri cinque anni, partendo dai vincitori e coinvolgendo i Cinque stelle. I leghisti hanno, però, aggiunto di non temere di riandare al voto. Luigi Di Maio, leader Pentastellato, subito dopo l'incontro con Mattarella ha tracciato un possibile quadro di Governo con Lega e parte del PD, negando, però, di voler dividere i Democratici e confermando il veto nei confronti di Silvio Berlusconi. I giochi restano, quindi, ancora aperti e risulta ancora difficile definire possibili scenari di Governo.