Foto: AFP
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"Occorre unire le forze e puntare al cuore di questo traffico, massimizzare la collaborazione tra i partner, approfondire le cause dell'immigrazione con una attenzione nuova verso il Continente africano". Così la premier Meloni a seguito dell'incontro con l'omologo britannico, un faccia a faccia senza collaboratori. Il terzo tra i due nel giro di pochi mesi, dopo il vertice Nato a Washington e lo European Leaders Summit in Inghilterra. "Io e Starmer siamo d'accordo sul fatto che non bisogna avere timore ad esplorare soluzioni nuove per la gestione dei migranti, per questo abbiamo parlato del protocollo Italia-Albania" ha rimarcato Meloni, tema riguardo il quale il governo britannico presta molta attenzione. Sull'accordo tra Roma e Tirana la premier si è soffermata aggiungendo che "il modello che il governo italiano ha immaginato, di centri per processare le richieste di asilo sotto giurisdizione italiana ed europea in un Paese straniero, non era stato sperimentato: se funziona, e io credo funzioni" ha continuato "tutti capiscono che c'è una chiave di volta anche per l'elemento di deterrenza ad affidarsi ai criminali". La presidente del Consiglio si è detta contenta di aver accolto per la prima volta a Roma il primo ministro Starmer, precisando che tale visita "conferma una collaborazione solida" con governi che lavorano fianco a fianco per creare risposte strutturate di lungo periodo alle sfide del nostro tempo. Ha parlato anche di Italia e Gran Bretagna come "pilastri fondamentali" nell'Alleanza transatlantica, chiarendo che il rafforzamento della loro relazione strategica può essere decisivo in questo senso. Da parte sua il premier britannico ha ringraziato Meloni per la sua "forte leadership, in particolare sull'Ucraina" confermando che lavoreranno insieme per tutto il tempo necessario. Starmer infine ha anche confermato 485 milioni di sterline di investimenti nella difesa del Regno Unito, nella crescita pulita e nell'innovazione da parte di due aziende italiane, Leonardo e Marcegaglia.

B.Ž.