Durante la cerimonia al Mausoleo della Fosse Ardeatine, nell'assoluto silenzio e con la commozione dei familiari presenti, sono stati scanditi tutti i 335 nomi delle vittime della strage nazista. Sullo schermo i volti in bianco e nero dei martiri. Il silenzio, al termine della lettura del lungo elenco, è stato rotto da un applauso. Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, con le altre istituzioni presenti, ha deposto una corona di alloro sulla lapide in omaggio ai martiri e, alla conclusione della cerimonia, ha visitato le grotte e il sacrario.
A scatenare polemiche è stato però il messaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che recitava: "Oggi l'Italia onora le vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell'attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani. Spetta a tutti noi - Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell'informazione - ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno".
L'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi), con una nota, ha voluto fare una precisazione, scrivendo: "La presidente del Consiglio ha affermato che i 335 martiri delle Fosse Ardeatine sono stati uccisi 'solo perché italiani'. Certo, erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei. L'Anpi precisa, inoltre, che la lista dei nomi fu compilata con la collaborazione di rappresentanti del fascismo.
Su Twitter, invece, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, ha scritto: "No presidente Meloni, 335 persone non furono trucidate dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine solo perché erano italiani. Perché erano italiani ed antifascisti, ebrei, partigiani. Un giorno o l'altro riuscirà a scrivere quella parola? Antifascista". Parole simili sono state postate anche dalla deputata e segretaria di Presidenza della Camera del Partito democratico, Chiara Braga.
La premier Meloni ha risposto da Bruxelles, dove è impegnata nel vertice dell'Unione Europea: "Li ho definiti italiani, che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani? Sono stata onnicomprensiva...".
Davide Fifaco